Grazie agli strumenti di generative AI, la marketing automation può automatizzare anche la creazione di contenuti, ottimizzando – e a volte, sostituendo – il lavoro dei team di marketing con:
- Generazione di copy personalizzati per email, notifiche push e post
- Creazione di immagini e video basati sul comportamento di navigazione degli utenti
- Ottimizzazione delle pagine di destinazione in base al comportamento del visitatore
Inoltre, i software di AI come i Copilot stanno migliorando la gestione dei workflow, suggerendo azioni di marketing e journey basati sulle best practice e ottimizzando la qualità dei dati in entrata nel CRM – ne abbiamo parlato anche in questo articolo dedicato al legame tra AI e User Adoption.
Una delle potenzialità più interessanti degli algoritmi AI in ottica di marketing è la capacità di individuare i segnali di abbandono prima che il cliente smetta di interagire con il brand:
- Monitorando la riduzione di aperture email, visite al sito e acquisti
- Attivando automaticamente campagne di re-engagement, offrendo incentivi o contenuti personalizzati
- Inviando segnalazioni ai team di vendita o al Customer Care per intervenire con azioni mirate
Un esempio pratico? Un’azienda di servizi SaaS (Software as a Service) che nota una riduzione dell’uso della piattaforma da parte di un cliente potrebbe attivare un’email con suggerimenti personalizzati o proporre una call con un account manager per prevenire la cancellazione dell’abbonamento.
L’integrazione dell’AI nella marketing automation sta trasformando anche il lavoro dei marketer, ridefinendo processi, competenze e strategie. Se da un lato l’automazione avanzata libera tempo prezioso, dall’altro impone ai professionisti di adattarsi a un nuovo modo di concepire il marketing, più basato sui dati e sull’ottimizzazione in tempo reale. Il focus si sposta dalla semplice esecuzione di campagne di branding o promozione, alla gestione strategica di dati e automazioni. Nell’ambito del Campaign Management, alcune attività operative possono essere completamente delegate all’AI. Tra queste:
- La generazione di varianti di contenuti (email, annunci, notifiche push) e l’ottimizzazione dinamica delle pagine di destinazione in base al comportamento dell’utente
- La gestione automatica del lead scoring e dei journey di nurturing
- La gestione intelligente della frequenza e del canale di comunicazione, regolando automaticamente il numero di interazioni con un utente per evitare sovraccarico o disinteresse
Di conseguenza, il ruolo del marketer diventa sempre meno “generativo” (creativo) e sempre più orientato all’interpretazione dei dati e alla supervisione delle strategie. La creatività pura, certo, resta centrale, ma deve integrarsi con un approccio data-driven per ottenere il massimo dai nuovi strumenti – e dai nuovi, sempre più esigenti, consumatori.
L’AI impone anche una maggiore collaborazione tra aree aziendali, in particolare Marketing & Digital, Sales, IT e funzioni di Data Analytics. Le piattaforme intelligenti devono essere integrate con il CRM e altri sistemi aziendali per creare un flusso di dati continuo e ottimizzare le strategie in tempo reale. Questo significa che i marketer non possono più limitarsi a usare gli strumenti, ma devono comprenderne il funzionamento e le potenzialità per poterli sfruttare al massimo.
Per lavorare in sinergia con l’AI, è fondamentale stabilire un equilibrio tra automazione e supervisione umana. Le aziende dovrebbero:
L’AI non sostituisce la creatività e la capacità strategica umana, ma amplifica quella dei marketer che sapranno adattarsi a questa trasformazione.
L’integrazione tra Marketing Automation e AI è una delle evoluzioni più significative del digital marketing. Le aziende che sapranno sfruttare queste tecnologie avranno un vantaggio competitivo significativo, migliorando le performance delle campagne e la gestione del customer journey – qui alcuni esempi di journey tipici realizzabili con tool di marketing automation.
Tuttavia, per ottenere il massimo da queste soluzioni, non basta adottare la tecnologia giusta: è fondamentale investire nella formazione del team e sviluppare un approccio strategico orientato ai dati.